Maria di gesù

Il Mistero di Maria

Tra tutti i personaggi che hanno e che popolano la storia del cristianesimo Maria e sicuramente la figura più difficile da comprendere, soprattutto al mondo di oggi. Una donna, che ha vissuto nel silenzio e semplicità in una piccola casa di campagna con lo stretto necessario per vivere. Oggi siamo abituati al clamore, al sensazionalismo, al farsi sentire perché questo sia motivo di considerazione, valore. Comprendere la figura di Maria madre di CRISTO, sposa e figlia del creatore a noi terrestri per quanto possiamo crescere in fede e spiritualità non sarà mai possibile capire totalmente questa figura. Come del resto in tutte le cose che appartengono allo spirito. Ma possiamo fare una cosa più semplice, se riusciamo a mettere da parte l’arroganza, la superbia personale di voler comprendere la verità con le nostre forze, possiamo imitarla, seguirla, ascoltarla.

Vissuta nel silenzio, nella continua contemplazione del padre, nell’umiltà, nella preghiera Maria ci mostra la strada principale che porta alla verità, dalla quale poi di diramano tutte quelle forme e carismi che si sono aperte dopo la venuta di cristo. Regina dell’universo! Se per un attimo ci soffermiamo su queste due parole ci rendiamo conto di come l’uomo sia lontano dalla verità, e dai principi che regolano l’universo. La persona più umile, della quale sappiamo pochissimo, che non ha lasciato scritti, fatti, eventi, e divenuta REGINA! Ma come è possibile? Esce da tutti i nostri ragionamenti, formazioni, capacità di comprendere. Eppure è così! La donna che tiene il serpente sotto il suo calcagno.

L’esempio che noi possiamo e dobbiamo prendere da Maria, e nella sua semplicità, e nella fiducia totale che ha rimesso nei confronti del Padre. Semplicità: nonostante il contatto diretto con le forze del padre, e divenuta madre di Cristo, non ha mai permesso alla superbia di entrare in lei, non ha mai approfittato o chiesto qualcosa per i suoi interessi, ha sempre reso onore e ubbidienza ad un omaggio che nessun altro nell’universo poteva ricevere. Madre di DIO. Fiducia: ancora prima di Cristo e stata Maria che ha detto al Padre “Non la mia volontà sia fatta ma la tua” accentando di divenire Madre di Cristo ha accettato nello stesso momento tutte le sofferenze che questo avrebbe comportato. E non le sono mai mancate le forze, e il sostegno per la vita quotidiana.

Molti penseranno che la vita di oggi è diversa, che nessuno di noi viene chiamato dal Padre per eventi eccezionali… e qui che siamo andati fuori strada. La vita per quanto cambi di anno in anno, e basata sempre sugli stessi principi con cui è stata concepita. Le necessità sono sempre le stesse, sia noi che ci siamo caricati di pesi inutili, che abbiamo sostituito DIO con IDOLI fatti di materia, e trasformati in necessità!

Semplicità d’essere, come siamo lontani da questi due termini “semplicità” “essere”.

Siamo tutto tranne che semplici, carichi di preoccupazioni, affanni, angosce… generati da una vita che ha messo da parte totalmente la capacità di credere in qualcosa che sia superiore all’uomo, non generato dall’uomo. Complicati nei ragionamenti, nel vivere le relazioni, incapaci di fidarsi e di dare fiducia. Fino a quando non apriremo il cuore, la mente verso le nostre origini non avremo la possibilità di abbattere questo peso che non ci permette di sorridere alla vita per la sua semplicità d’essere.

Essere! L’essere è stato sostituito dal fare! Ma come è possibile “fare” se prima non conosciamo l’essere? Si è mai visto o preteso voler parlare una lingua straniera, intraprendere una professione…. Se prima non studiamo, non assimiliamo le nozioni necessarie per trasformare l’essere in fare?

Eppure per quanto può sembrare folle, l’uomo sta vivendo, sta “facendo” senza la minima concezione di chi è, anzi mettendo da parte qualsiasi forma, concetto, che metta in discussione il proprio operato, volto esclusivamente al proprio profitto personale. L’anima non esiste, lo spirito una follia, la vita è solo questa e tutto ormai e lecito. Folli, siamo diventati folli meno degli animali che con il loro istinto sanno ciò che è male e buono per loro.

MARIA VALTORTA
QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 186
25 novembre 1943

Dice Gesù:

«Tutte le anime sono create dal Pensiero del Padre, che manda queste sue figlie ad animare i corpi generati sulla Terra. Ma l’anima della Purissima non è scaturita unicamente dal Pensiero del Padre.    Dal vortice di ardori che è la nostra Trinità santa partono i tre amori che convergono nel centro, là dove la nostra Divinità si unifica e splende. Là è il vertice dell’Amore fatto dai tre amori insieme riuniti, e per portare un paragone umano potrei dire che là è il cuore della nostra santa Trinità.    Da quel cuore è venuta l’anima di Maria. Come scintilla scagliata dalla Volontà d’amore nostra, Ella si è generata dai nostri tre amori e dai nostri tre desideri di possederla qual figlia, qual madre, qual sposa, ed a crearla abbiamo messo ogni nostra perfezione perché Ella era destinata ad esser la pietra dell’edificio del Tempio vero, l’arca del patto nuovo, l’inizio della redenzione che come tutte le cose di Dio porta del Dio Trino il segno simbolico del tre.    Primo tempo della redenzione è la creazione – opera più specialmente del Padre – dell’anima senza macchia destinata a scendere per abitare una carne che sarebbe stata tabernacolo a Dio, e l’amore del Figlio e dello Spirito Santo vegliarono beati alla sua formazione. Secondo tempo è quando, per opera dello Spirito, Quella senza colpa, tutta bella e pura, fuse il suo ardore di vergine innamorata di Dio all’ardore dell’Amore di Dio e per opera dello Spirito generò il Cristo alle genti. Terzo tempo, quando il Cristo compì la sua missione di Redentore morendo sulla Croce. Anche allora Maria era unita all’opera di Dio e per opera del Figlio divenne Corredentrice e Vittima con Lui. Indissolubilmente legata a Dio e alla Volontà di Dio, Ella, in ogni momento delle tappe del cammino della Redenzione, è presente, e senza Maria non avreste avuto il Redentore.    La Madre è il fiore completamente sbocciato in tutta la porpora della sua veste regale. Ma la Madre, per essere tale, dovette non solo avere inizio nel boccio inviolato della Vergine candidissima, ma sibbene nel seme non ancora nato dal quale sorse poi lo stelo, il boccio, il fiore.    Nel celebrare la data del Concepimento immacolato di Maria, frutto soave del nostro amore e portatrice del Frutto di amore infinito, consacrato alla vostra salvezza che Io sono, abbiate presente non solo Maria testé concepita, ma la sua origine – tre volte santa perché a crearla concorsero i nostri tre amori – e la sua speciale dignità di iniziatrice del perdono dell’Eterno all’uo­mo.    Alba serena del giorno della Redenzione, Ella viene a voi nel suo casto fulgore di Stella mattutina e di alba paradisiaca. La sua cuna che si prepara a riceverla precorre di poco la mia, e il suo sorriso vi insegna il Gloria da cantare all’Eterno, che nella sua Carità perfettissima ha compiuto per voi i due amorosi prodigi del Concepimento immacolato di Maria e della mia Incarnazione.»

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