
27 Feb Il ritorno di CRISTO
Immaginare o capire il ritorno di qualcuno al quale non abbiamo mai creduto o nelle migliori delle ipotesi crediamo sia esistito ma totalmente ignorato non è cosa che ci può interessare. Siamo talmente presi dai nostri impegni, necessità, che di certo pensare o credere al “ritorno” di una persona vissuta due mila anni fa non è tra le nostre priorità! STOLTI che siamo. IGNORANTI.
Capiamo la difficoltà nell’accettare un evento del genere, vorrebbe mettere in discussione totalmente la nostra vita, i nostri valori, anche quelli più buoni e giusti (a parer nostro). Difficilmente riusciremmo ad accettare un evento del genere, e ancor meno a capirlo se non grazie ad una preparazione e accettazione della nostra origine e della RELAZIONE che ogni singolo individuo ha con il PADRE.
Cristo si è presentato come il figlio di DIO, creatore di tutte le cose VISIBILI e INVISIBILI. Di conseguenza per riconoscere il figlio bisogna conoscere il PADRE. Conoscere vuol dire formarsi, apprendere, dedicare del tempo a qualcosa in cui crediamo, impegno, e fatica.
Ma cerchiamo di iniziare a capire la figura di CRISTO.
- FONDAMENTALE è fare un primo gesto di umiltà, riconoscere le nostre debolezze, miserie, fallimenti, incapacità di comprendere realmente chi sono e che abbiamo bisogno di aiuto. Fino a quando il nostro IO prevale nulla possiamo fare se non continuare una “storia” segnata da sofferenze e sangue. Credete forse di essere nel giusto, di non aver mai dato sofferenze, o sparso sangue… ci sbagliamo purtroppo. Ognuno di noi anche nelle azioni più semplici ha sempre il dovere d’esser giusto, ma non secondo la propria “legge” ma rispondendo a qualcosa che è superiore a noi.
- Altro punto fondamentale è nell’accettare l’incapacità di vedere e capire nel profondo le persone e noi stessi. Vedere il cuore delle persone, e di conseguenza ascoltare il nostro. La profonda menomazione che abbiamo “generata dal peccato” non ci permette più di avere quel dono che faceva parte del progetto uomo, la capacità del discernimento del bene e del male. Ricordarsi questo e fondamentale nella relazione con i nostri simili, dovrebbe ricordarci sempre che non dobbiamo mai esprimere giudizi definitivi, ma cercare di capire fino a quanto la nostra sapienza di permette di capire. E la sapienza viene da DIO.
- Non pensiate che siamo noi a decidere di credere, cambiare…è solo l’intervento dello SPIRITO SANTO che permette questo. Il nostro compito e dovere sta nel creare i presupposti per permettere questo.
- Oltre ai genitori biologici, abbiamo un PADRE in comune, colui che ha generato l’intero universo in tutte le sue forme, vite, ed esistenze. E cosa farebbe un PADRE per l’amore dei suoi figli? Tutto! Ma anche DIO se vuole rispetto deve rispettare a sua volta le leggi cosmiche. Tra cui il libero arbitrio. Avrebbe potuto impedire il proliferarsi del male, e la caduta dell’uomo, ma dobbiamo accettare per ora la legge del libero arbitrio applicata all’universo interno e a tutti i suoi abitanti, materiali e spirituali. Questo però non le ha impedito di inviare il suo figlio “prediletto” a ricordare chi siamo, a mostrarci la strada di casa. A rinnovare la relazione tra il PADRE e i suoi FIGLI.
- CRISTO GESU’ Il cristo rappresenta la divinità che è in ognuno di noi, Gesù e la parte umana con i suoi sentimenti, e necessità materiali. Il PADRE compie un grandissismo gesto di amore e umiltà inviando se stesso in forma umana nella figura di Gesù per salvare tutti quei figli che avevano e hanno perso la strada. Anche in questo caso avrebbe potuto risolvere tutti i “problemi” semplicemente pensandolo, ma la scelta di farsi “uomo” dimostra ancora una volta l’amore infinito che ha per i suoi figli, dimostrando all’intero universo come l’uomo dio possa salvarsi solo attraverso l’amore, il PADRE. L’umanità di Gesù ci serve come esempio di come lo spirito è superiore alla materia. Gesù vive in tutto e per tutto sulla terra come uomo, con tutte le sue debolezze, sentimenti, affetti, sofferenze, e l’episodio del giardino del getsemani ci dimostra come l’uomo Gesù ha paura, come vorrebbe allontanarsi dal suo destino, la CROCE. Ma lo spirito CRISTO vince sulla materia uomo di Gesù. “Padre non la mia volontà sia fatta la ma tua…”
Il ritorno
Non pensiamo ad un ritorno fisico di Cristo, se ciò accadesse per come la nostra società è decaduta ripeterebbe la storia, mandandolo ancora sulla croce. E l’uomo che ha scelto la morte di Gesù, scegliendolo ad un ladrone…oggi facciamo lo stesso tutti i giorni. La prima venuta di Cristo due mila anni fa è stata la prima proposta di redenzione per l’uomo, di pace, di ritorno al Padre. Ma è stata rifiutata. Maria madre di Gesù ha provato ancora in questi anni ha redimere il genere umano, ma anche i questo caso siamo stati “sordi”. In verità come razza terreste non meritiamo di esistere. Se non per poche anime giuste la maggior parte della popolazione dovrebbe essere annientata. Stiamo distruggendo noi stessi e un intero pianeta! Ma ancora una volta questo DIO ci vuole sorprendere, salvando tutto il possibile, mostrando ancora il suo amore, incomprensibile per noi. Nessuno conosce la data esatta e come questo avverrà, ma il tempo dell’uomo diviso da DIO e schiavo del MALE è giunto al termine.
La crisi globale che l’uomo sta vivendo è l’ultima, e ne usciremo solo in modo, alzando la testa verso il cielo a chiedere perdono.
Maria Valtorta
QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 173
12 novembre 1943
Dice Gesù:
«Quando verrà il tempo del mio Regno pacifico – e verrà perché l’ho promesso ed Io non manco alle mie promesse – i buoni sulla Terra verranno tutti a Me. Sarà il periodo di cui ti ho parlato,[573] il periodo in cui lo spirito avrà raggiunto quell’evoluzione per la quale spontaneamente vi separerete in due parti. Quelli viventi fuori dello spirito giaceranno nelle loro tenebre in attesa di esser milizia per il Principe del Male. I viventi nello spirito verranno al seguito del Figlio santo di Dio, del Germe del Signore, amato e benedetto dagli uomini in grazia, che comprenderanno allora ciò che ora è compreso da pochi eletti e conosceranno quale sia la mia gloria e quale la loro di figli di Dio.
Radunerò i miei santi, poiché è santo chi mi ama e segue, ubbidiente e fedele. Li radunerò dai quattro angoli della Terra. E per il loro amore perdonerò le iniquità degli uomini. La bontà dei santi spegnerà il rigore della Giustizia, e l’amore mio e dei santi monderà col suo fuoco la Terra. Come un grande altare sarà la Terra pacificata con se stessa e con Dio, e su questo altare il Maestro istruirà nella conoscenza esatta della Verità gli uomini, perché i buoni non vacillino quando Satana, furente di vedere adorato dalla umanità il Cristo, si scatenerà per l’ultima battaglia.
Lotta di spirito contro spirito. Satana contrapporrà al mio Regno spirituale e alla mia istruzione la sua satanica guerra agli spiriti per traviarne i più che può, i più deboli, e dalle sue riserve, dalle sue fortezze, dove sono i rimasti fedeli alla Bestia anche dopo la sconfitta della Bestia e del suo ministro, trarrà gli agenti di seduzione per rovinare un’ultima volta l’opera di Dio, la cui rovina iniziò ai piedi dell’albero[574] del Bene e del Male.
L’epoca satanica sarà tre volte più feroce dell’epoca anticristiana. Ma sarà breve perché per i viventi in quell’ora pregherà tutta la Chiesa trionfante fra le luci del Cielo, pregherà la Chiesa purgante fra le fiamme purgative dell’amore, pregherà la Chiesa militante col sangue degli ultimi martiri.
Salvi saranno coloro che, mentre le tenebre e l’ardore, le tempeste e le folgori di Satana sconvolgeranno il mondo, sapranno stare all’ombra del tabernacolo da dove scaturisce ogni forza, perché Io sono la Forza dei viventi e chi si ciba di Me con fede ed amore diviene uno con la mia Forza. E saranno pochi questi salvi perché, dopo secoli e secoli di amore mio per l’uomo, l’uomo non ha imparato ad amare.
Ma nessuno potrà accusarmi se si perde. E che potevo fare di più per voi, o figli di Dio che avete preferito andare errando lontano dalla casa del Padre e talora vendere la vostra progenitura divina al Nemico di Dio? Non dite che Io, potente, potevo impedire che il Male vi insidiasse e potevo farvi buoni di autorità mia. Allora sareste stati meno meritevoli dello stelo d’erba che il piede calpesta senza sentirlo, perché l’erba nasce dal seme ubbidendo al decreto di Dio. Nasce e cresce da sé sola. E non ha la benché minima parte di cure dall’Altissimo di quelle che voi avete. Sole e rugiade ha lo stelo da Dio e una zolla di terra. Voi avete l’intelletto per condurvi, avete la Grazia per illuminarvi, la Legge per regolarvi, Me per Maestro, il mio Sangue per salvezza.
Vi ho dato tutto e voi mi avete dato così poco, sempre più poco! Con pazienza di Dio vi ho curato e voi mi vi siete sempre rivoltati contro. I meno colpevoli furono sempre degli accidiosi. Avete sempre temuto di fare troppo per il vostro Dio che ha fatto tutto per voi.
Ecco perché vi vengono i castighi. Essi sono ancora richiamo d’amore per farvi convinti che un Dio c’è e che gli altri dèi, che servite con quella fedeltà che a Me negate, non possono darvi altro che bugiarde promesse e sicuro male. Di castigo in castigo, aumentato a misura che voi aumentate idolatria e fornicazione, giungo ai grandi castighi, e questo è uno di essi, per cui non più un filare della mia vigna, ma tutta la vigna è aperta e invasa, devastata e sconvolta da colui che servite e che Io lascio vi persuada dei suoi doni di morte.
Per questo vi dico: “Venite a Dio, chiamate Dio con verità di pensiero e di cuore, e Dio si affaccerà all’orizzonte insanguinato e Satana torturatore fuggirà lasciandovi liberi”.
Ma voi Dio non lo chiamate. Vi basta di pensare a fare del male comune un bene singolo: aumentare le vostre ricchezze, carpire poteri sempre più alti, godere e godere. Di chi soffre – i migliori – non ve ne curate. Di Dio meno ancora. Anzi vi alzate a sfida, osando chiamarlo, o bestemmiatori, a convalida dei vostri atti e pensieri satanici. Lo sfidate a mostrarsi poiché vi dite: “Dio non c’è. Dio siamo noi”. Sulla vostra lingua maledetta e sulla vostra anima venduta già Satana accumula le braci infernali ed Io le accendo col mio furore.
Vi maledico da ora, serpenti in veste d’uomo, e se le scomuniche dei miei santi e le esecrazioni dei miei buoni voi le tenete come piuma di passero che se cade addosso non fa male – poiché siete possessori di un cuore di granito – la mia maledizione penetrerà a darvi tormento, perché Io sono quello che apro le valli, scoscendo i monti, separo i mari, scuoto la terra col volere del mio pensiero, e posso penetrare nella selce del vostro cuore e sbriciolarla come fosse fragile bolla di vetro soffiato.
Profanatori, bugiardi, iniqui, siate maledetti per tutto il male che fate, per tutte le anime che mi gettate nella disperazione della bontà di Dio, che mi corrompete coi vostri esempi e che mi rubate rovinandole in tutti i modi. Ma non temete. Come sarò giusto e pietoso per i deboli che voi con la vostra forza avete piegato al male, altrettanto sarò giusto e inesorabile con voi. Fino da questa Terra. Il vostro potere, le vostre ricchezze rubate, distillate dal dolore di migliaia di uomini, vi sfumeranno fra le mani come fumo di paglia che si brucia perché troppo sporca per conservarla. Né vi sarà difesa che valga contro di voi che avete passato la misura.
Chi ha orecchie da intendere intenda. Non si stende la mano sporca di sangue contro il candore del Santo che parla in nome del Santo dei Santi e contro il Santuario più eletto del tempio di Gerusalemme, perché le sue fondamenta sono state battezzate, prima ancora che fossero iniziate, dal sangue dei miei eroi, e le sue pietre hanno avuto per rugiade i lavacri porpurei di infiniti martiri. In esso[575] è il letto dove riposa, in attesa di risorgere a fianco del suo Maestro, la carne della mia Pietra eletta. Ed Io vi giuro che quel luogo è ben più santo di quanto non fosse il Tempio di Salomone, e ai profanatori di questo luogo, che è già Paradiso – intendetene voi il perché – accadrà ciò che accadde a tutti coloro che sfidarono la gloria del Signore.»
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